dalla provincia di Venezia fino a toccare gran parte del Veneto e dell'Emilia Romagna.
I trattamenti fitoterapici sono azioni di disinfestazione mirata, atti a debellare uno specifico parassita, sia esso insetto, muffa o fungo in una ben specifica pianta, normalmente ornamentale.
Infatti, i prodotti utilizzati per questo trattamento sono specifici ed interagiscono solo con il parassita target, analogamente come fa un antibiotico per l’essere umano.
E, come per gli antibiotici, per utilizzare questa tipologia di prodotto (che ora la legge, non a caso, denomina “fitofarmaci”), devono essere prescritti da un medico.
Si possono utilizzare solamente prodotti classificati come “Prodotti fitosanitari per piante ornamentali (PPO)” o quelli registrati come “presidi medico-chirurgici”.
E’ necessario che sia riportato in etichetta il campo d'impiego e il parassita da combattere. Infatti, oltre ad essere pericolosi in sé, se mal distribuiti sulla pianta, possono causare uno shock tale da renderla irrecuperabile. In questo caso, il medico è il disinfestatore, sempre coadiuvato nelle scelte da agronomi e biologi, per stabilire la diagnosi e la cura più appropriata al minor impatto possibile.
Le tecniche utilizzate per applicare i prodotti fitofarmaci sono molteplici e vanno dalla semplice irrorazione tramite lancia, alle iniezioni nel terreno, alla più moderna endoterapia. La quantità e la modalità con cui avviene l’erogazione del fitofarmaco varia in base al tipo d’infestante, all’età di sviluppo dell’infestante stesso, al tipo di pianta e alle sue condizioni.
La "processionaria del pino" molto comune nelle nostre zone, allo stadio larvare è un bruco la cui peluria è estremamente urticante. Asportarne il nido senza le dovute precauzioni può far si che alcuni di questi pilucchi vengano inalati e causare dolorose e a volte molto pericolose vesciche in gola.
CON L’ENDOTERAPIA PIÙ RISPETTO PER PERSONE E AMBIENTE
Il personale I.S.E., professionalmente all’avanguardia in questo nuovo settore, è stato debitamente preparato attraverso corsi di approfondimento e specifica preparazione pratica.
Le prove effettuate con l’endoterapia, danno:
Con i prodotti registrati, si possono combattere: afidi, microlepidotteri, larve defogliatrici, antracnosi su latifoglie e conifere.
In conclusione, questo sistema permette di evitare attacchi dovuti a funghi e insetti, rispettando l’ambiente e le persone, che non sono più costrette a respirare insetticidi.
E’ un lepidottero polifago, che troviamo su molte piante. L’attacco inizia di solito su gelso e acero (Acer negundo), che sono utilizzate come piante spia, ma poi si sposta su altre latifoglie. Il ciclo inizia in aprile-maggio. Normalmente si hanno due generazioni annue, la seconda è la peggiore.
LOTTA
Si devono controllare le piante ospiti che ci segnalano l’inizio dell’attacco. Se possibile, eliminare i primi focolai, asportando i nidi. La lotta chimica va impostata contro le giovani larve della prima generazione, quando le nascite sono più omogenee. I prodotti efficaci sono il Bacillus t., il diflubenzuron, o i piretroidi. Sulle piante cittadine è consigliabile ricorrere alla endoterapia.
È un insetto polifago, di recente introduzione in Italia (la prima segnalazione è del 1979), che può vivere su ben 200 specie vegetali arbustive, ornamentali, frutticole ecc. e non avendo antagonisti naturali, continua la sua espansione. L’attacco avviene verso la seconda metà di maggio ed è facilmente visibile, per l’abbondante strato di cera bianca che avvolge le larve.
LOTTA
La lotta chimica dovrebbe essere relegata alle coltivazion in campagna, e alle aiuole utilizzando l’Imidacloprid, quando inizia a comparire la pruina biancastra, di solito nella seconda metà di giugno.
Sulle piante adulte è consigliabile ricorrere alla endoterapia.
Questo rincote è oramai diffuso dappertutto e attacca soprattutto il Platanus Occidentalis e il Racemosa (può attaccare anche il Frassino e il Tiglio). In primavera infesta la pagina inferiore delle foglie. Le punture provocano una caratteristica decolorazione localizzata prevalentemente nella parte centrale della foglia.
LOTTA
La lotta va effettuata precocemente contro le neanidi e ninfe della prima generazione. I prodotti utilizzabili sono quelli a ridotta tossicità, come: deltametrina, piretrine naturali, etofrenprox. La difficoltà maggiore è dovuta alla dimensione dei platani, e alla localizzazione in zone abitate, spesso a ridosso delle abitazioni. E’ auspicabile il ricorso all’Endoterapia che risolve il problema per circa due anni, inoltre, permette lo sviluppo ottimale delle gemme
I.S.E. fornisce ad ogni cliente un’assistenza continua, offrendogli la sicurezza di avere vicino un partner affidabile e in grado di consigliarlo e seguirlo nel tempo.